Fatti di via Valeggio: il mio intervento in consiglio comunale

Via Valeggio è dove sono nato e crescito. Fa parte del Quartiere Indipendenza a Santa Lucia; una zona bellissima nata alla fine degli anni ’50, che negli ultimi anni è stata lasciata al degrado.

Nel mio intervento ho sottolineato queste cose e come la nostra Amministrazione stia lavorando per ridare valore a queste vie. Proprio qui, il 23 aprile, si svolgerà la domenica ecologica, un’occasione per prendersi cura della zona e fare interventi per migliorarla.

Vinitaly: promossa la viabilità.

Un’altra grande edizione del Vinitaly, ma questa non è né una sorpresa né una novità. La novità è che finalmente la gestione del traffico e della mobilità sono state all’altezza della situazione e si è riusciti a governare il grande afflusso di auto senza la solita invasione dei quartieri di Golosine e Borgo Roma.

Questo non significa che qualche disagio non ci sia stato, in particolare per quanto riguarda la sosta dei residenti, ma per la prima volta i giorni di Vinitaly non si sono trasformati in un incubo per i quartieri e la città. Merito di questo risultato le tante misure adottate dalla nuova amministrazione Tommasi, sotto il coordinamento dell’assessore Ferrari e con il contributo dei consiglieri di zona. In tal senso va fatto un ringraziamento agli uffici comunali, in particolare alla Polizia Locale, per il lavoro preparatorio di condivisione e collaborazione reciproca con Veronafiere.

Da segnalare come, dopo MotorBike, anche stavolta il parcheggio della Genovesa abbia funzionato a pieno regime, contribuendo in maniera significativa a tenere le auto lontane dalla zona Fiera. Ora sarà il momento di ragionare su tutto ciò che si può ancora migliorare, ma con la consapevolezza che siamo sulla strada giusta.

Consiglio comunale straordinario su Fondazione Arena

Giovedì scorso, dopo la richiesta dei sindacati, si è tenuto un consiglio comunale straordinario su Fondazione Arena.

In apertura sono stati proprio i rappresentanti delle sigle sindacali a spiegare il motivo della richiesta del consiglio e, soprattutto, la difficile (per usare un eufemismo) situazione in cui si trovano i lavoratori e tutta la Fondazione. Difficoltà in gran parte dovute alla mala gestione degli ultimi anni, che ha visto proliferare cause lavorative, problemi di sicurezza per gli addetti ai lavori, flop e ritardi negli spettacoli e addirittura un’indagine per infiltrazioni mafiose.

Il rinnovo del consiglio di indirizzo e della dirigenza poteva quindi essere l’occasione per un nuovo inizio e soprattutto per una ripartenza serena, proprio nell’anno del centenario. Così non è stato. La destra, con l’obiettivo di fare un dispetto al Sindaco, è riuscita a confermare l’attuale Sovrintendente Cecilia Gasdia, non rendendosi nemmeno conto che il danno che hanno causato non è stato per il Sindaco, ma per la Fondazione, i suoi lavoratori e tutta la città.

Come maggioranza abbiamo quindi proposto e approvato una mozione per chiedere alla Sovrintendente una serie di documenti e relazioni che facciano luce sull’operato della dirigenza di Fondazione Arena, fino ad oggi tutt’altro che trasparente.

Non solo. Abbiamo mandato un messaggio forte e chiaro alla Sovrintendente e al consiglio di indirizzo: il consiglio comunale c’è e ci sarà sempre su Fondazione Arena. Da un lato lavoreremo responsabilmente per creare un clima costruttivo e collaborativo; dall’altro non mancheremo nella funzione di controllo che ci compete e che in passato non è mai stata attuata.

P.S.: I consiglieri tosiani hanno votato a favore della nostra mozione; la Lega si è astenuta; Fratelli d’Italia, dopo aver espresso la propria contrarietà, sono usciti dall’aula al momento del voto.

P.P.S.: la Sovrintendente Gasdia non si è presentata. Aveva altri impegni.

Filobus: ci siamo!

Nel mese di aprile, dopo la fine di Vinitaly, partiranno i lavori per la realizzazione del Filobus. Un’opera tanto discussa quanto attesa, che finalmente, dopo anni di colpevole ritardo, può vedere la luce grazie al lavoro della nuova Amministrazione Tommasi.

Verona merita un sistema di trasporto pubblico all’altezza delle dimensioni e del valore turistico della città. Il Filobus, pur con alcuni limiti, può offrire questo servizio in più che mancava e che può portare nella direzione di spostare sempre più persone dal mezzo privato al mezzo pubblico.

Con l’inizio dei lavori, quindi, inizia la ripresa della nostra città che ci deve vedere all’altezza non solo delle aspettative dei cittadini, ma anche delle Olimpiadi in programma nel 2026.

Con l’inizio dei lavori, tuttavia, inizieranno anche una lunga serie di disagi alla viabilità dovuti ai grandi cantieri che apriranno. Il primo, il più impattante, sarà proprio quello che comincerà ad aprile e si concluderà dopo un anno, in via Città di Nimes.

L’unione dei sottopassi di Porta Nuova e Porta Palio comporterà la chiusura degli stessi e di via Città di Nimes, con un’importante rimodulazione di tutta la viabilità della zona.

Il Comune ha già predisposto una campagna informativa per i cittadini e seguirà passo passo la comunicazione dei diversi lavori al fine di ridurre il più possibile i disagi. Ci aspettano anni complessi. Saremo l’Amministrazione dei cantieri (tra non molto cominceranno anche quelli per la TAV). Ma stiamo facendo l’impossibile per essere anche l’Amministrazione che cambierà questa città. In meglio.

Irpef e bollette: il Comune di Verona in aiuto delle famiglie più fragili

Il Comune di Verona e Agsm Aim hanno varato negli ultimi giorni due importanti misure di sostegno a favore delle famiglie più fragili.

Nel consiglio comunale del 2 febbraio abbiamo infatti votato una delibera per aumentare la soglia minima di esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef da diecimila euro a dodicimila euro. Ciò significa che da quest’anno più di 7000 veronesi non dovranno più pagare questa imposta comunale.

Allo stesso tempo Agsm Aim, su iniziativa del nuovo presidente Federico Testa, ha varato un Bonus Sostegno per aiutare le famiglie con Isee tra 15.000 e 18.000 euro nel pagamento delle bollette. Un investimento da 2,1 milioni di euro che potrà un po’ alleviare i costi dell’energia e venire incontro a circa 11.000 famiglie tra Verona e Vicenza.

Due misure che avevamo promesso nel nostro programma elettorale e che rappresentano l’impegno della nostra Amministrazione verso persone e famiglie in maggiore difficoltà.

Anagrafi: c’è chi le ha chiuse e chi le sta aprendo

Le anagrafi decentrate nei quartieri sono un servizio molto importante, soprattutto per quelle persone che fanno fatica a recarsi in centro, nella sede di via Adigetto, per il rinnovo dei documenti.
Per questo motivo l’amministrazione Tommasi, grazie al lavoro dell’Assessore Benini, in pochi mesi ha già riattivato gli uffici di San Michele e Borgo Milano. E a brevissimo aprirà anche l’anagrafe di Borgo Roma.

Si tratta di un primo importante passo verso la riattivazione di questi servizi e l’obiettivo è riaprirne il prima possibile anche altre, sapendo che chiudere un servizio è molto facile mentre rimetterlo in funzione è un lavoro più lungo e complesso.

Sorprende, dunque, vedere consiglieri dell’opposizione promuovere ordini del giorno e raccolte firme per chiedere l’apertura delle anagrafi di quartiere visto che sono stati proprio loro, quando erano in maggioranza, a chiuderle.
L’anagrafe di Quinzano è stata chiusa nel 2013, quella di Cadidavid nel 2014, San Massimo nel 2016, Montorio e Quinto nel 2017, Borgo Venezia nel 2018, Parona nel 2019, Borgo Trento nel 2020. Chiuse, infine, nel 2020 a causa pandemia gli uffici di Golosine, Borgo Milano, Porta Vescovo, Borgo Roma e San Michele.

Chi ci ha preceduto ha chiuso le anagrafi nei quartieri, la nuova amministrazione le sta
riaprendo.
Tutto il resto è bassa propaganda.

Per il nuovo Partito Democratico di Verona

IL NUOVO PD

Il congresso costituente per il nuovo Partito Democratico è l’occasione per ridefinire chi siamo e dove vogliamo andare anche a livello cittadino. Siamo un partito nato 15 anni fa e che racchiude storie ormai centenarie. Storie di cui andare orgogliosi e che sono le solide radici su cui costruire un Partito che guardi al futuro. E un Partito che guarda al futuro non può prescindere dalla partecipazione giovanile e il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni.

Finalmente, dopo 15 anni, siamo tornati ad essere al governo della città. Siamo tornati protagonisti anche grazie a una nuova classe dirigente locale che in questi anni ha lavorato tanto nel Partito e nelle istituzioni, a cominciare dalle Circoscrizioni. Tutto questo può e deve essere il punto di partenza per favorire l’ingresso e la partecipazione attiva dei giovani, coinvolgendoli nelle attività dei circoli, in momenti di formazione ma anche nell’azione amministrativa dei quartieri e della città.

Aprire le porte dei circoli e del Partito alle nuove generazioni, al mondo dell’associazionismo e a tutti i simpatizzanti è dunque quel passaggio chiave e indispensabile per far crescere la nostra comunità e ridare forza alla nostra azione politica e amministrativa. In tal senso il Partito Democratico non può appiattirsi sugli amministratori e sull’attività portata avanti nelle istituzioni, ma anzi deve esserne la guida e lo stimolo costante per realizzare fino in fondo una realtà che si muove dal basso verso l’alto.

UN PARTITO OVUNQUE

Oggi, ancor più rispetto agli anni passati, il Partito Democratico è rimasto l’unico vero grande partito in Italia. Questo ci permette di poter sviluppare un’identità e una visione politica cha va dalle Circoscrizioni al mondo intero. E ci permette di avere una filiera di amministratori che dal Parlamento Europeo arriva al più piccolo degli enti locali. Il PD è ovunque e solo il PD è ovunque. Questa nostra forza deve essere messa nelle condizioni di funzionare al massimo: creare una linea di comunicazione e collaborazione tra tutti questi livelli in ambito politico e amministrativo può essere la chiave per rendere il PD capace di fare la differenza nelle realtà che amministra, facendosi portatore di esempio del buon governo. Partito ovunque vuol dire però riuscire a migliorare quello che negli ultimi anni a Verona ha funzionato un po’ meno, cioè il coordinamento nella comunicazione e nell’attività dei circoli. Nel rispetto dell’autonomia e delle peculiarità di ogni circolo, sarà fondamentale nei prossimi anni far funzionare a pieno regime il lavoro sul territorio in ottica di partecipazione attiva dal basso e comunicazione dell’attività amministrativa. Solo un’azione ragionata e coordinata dei circoli cittadini può riuscire in questa impresa, che sarà anche un tassello fondamentale nel successo o meno della nostra amministrazione comunale e del ruolo del PD.

IL PD AL GOVERNO DELLA CITTA’

I prossimi cinque anni saranno quelli del Partito Democratico al governo della città. Sappiamo tutti quanto straordinaria sia questa situazione e la fatica e l’impegno che ci sono voluti per raggiungerla. Per questo il PD è e sarà sempre a sostegno dell’amministrazione Tommasi.

Un sostegno che saprà e dovrà essere sempre critico e propositivo nell’ottica di far funzionare al meglio il nostro governo e risolvere i problemi della città e dei cittadini.

Fondamentale in questi cinque anni sarà far emergere il ruolo del Partito Democratico, che seppur parte della coalizione Rete!, non può appiattirsi ad essa. Per questo sarà determinante ciò che sapremo fare sul territorio, grazie all’azione dei circoli e degli amministratori. All’interno della coalizione solo il Partito Democratico ha questa rete capillare sul territorio. Dobbiamo farla funzionare per far arrivare a tutti le buone politiche che facciamo e viceversa per guidare l’azione amministrativa con il coinvolgimento e la partecipazione degli iscritti e di tutta la cittadinanza. Fondamentale sarà inoltre individuare delle tematiche su cui identificare l’azione del PD. In questi ultimi anni abbiamo fatto battaglie di ogni genere per migliorare la nostra città, soprattutto sui temi ambientali, sullo sviluppo urbanistico, sul sostegno alle fasce più fragili, sulle politiche giovanili. Qui dobbiamo prendere l’iniziativa e dimostrare di saper cambiare le cose all’interno delle istituzioni.

IL PD E L’AMMINISTRAZIONE TOMMASI

Il Partito Democratico è stato il punto di riferimento per la costruzione di una coalizione di centrosinistra competitiva e alternativa alle destre. È stato il perno della coalizione in tutta la campagna elettorale e ora, con i suoi due assessori e otto consiglieri, rappresenta una delle colonne portanti dell’Amministrazione Tommasi.

Siamo, tuttavia, parte di una coalizione più ampia in cui ogni elemento è ed è stato fondamentale per raggiungere una vittoria elettorale storica e per portare avanti il progetto di cambiamento di una nuova Verona.

Con questa consapevolezza e senso di responsabilità, il Partito Democratico deve saper rapportarsi con autorevolezza con il Sindaco, la Giunta e le altre forze della coalizione. La vittoria elettorale del 26 giugno è stata solo il punto d’inizio del cambiamento che vogliamo attuare a Verona, cambiamento che deve essere costantemente tenuto vivo. Questo compito spetta soprattutto a noi.

Francesco Casella – Alberto Falezza – Michele Bresaola

Approvato all’unanimità il mio ordine del giorno sulle RSA

Nel consiglio comunale di giovedì 12 gennaio è stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno sulle RSA del quale sono primo firmatario.

Il tema di questo ordine del giorno sono i residenti delle RSA e le loro famiglie. Un ordine del giorno, scritto con l’aiuto del mio gruppo regionale e della consigliera Anna Maria Bigon, che parla dunque di persone fragili che hanno bisogno di un sistema con varie forme di assistenza e che oggi si trovano in una situazione di grave difficoltà.

Sappiamo tutti come la pandemia abbia colpito pesantemente queste realtà, portando alla luce molte delle criticità del sistema. Poi, negli ultimi mesi, è arrivato il caro energia che come in tutti i settori sta provocando aumenti significativi dei costi e insostenibilità dei bilanci.

Tutto ciò è avvenuto e sta avvenendo in un contesto, quello del Veneto, dove ancora manca una riforma delle IPAB, unica regione in Italia. Se poi aggiungiamo il problema del reperimento del personale medico ed infermieristico emerge ancora di più lo stato di crisi di queste realtà.

Il risultato è che questa situazione rischia di scaricarsi pesantemente sulle famiglie di queste persone, con aumenti significativi delle rette. Ormai le rette sono già aumentate ovunque, anche qui a Verona. Ma il rischio è che senza interventi decisi da parte dello Stato e della Regione Veneto il costo per le famiglie potrà crescere ancora, rendendo in molti casi insostenibile il pagamento della quota.

E’ qui, dunque, che deve intervenire la politica. 

Questo ordine del giorno serve a chiedere al Sindaco e alla Giunta di sollecitare una convocazione urgente della conferenza dei sindaci su questo tema al fine di richiedere alla Regione i provvedimenti normativi attesi e gli interventi economici urgenti a favore dei centri di servizi residenziali e semiresidenziali per anziani non autosufficienti e per le persone con disabilità, per far fronte alle esigenze legate alla pandemia ed al rincaro del costo dell’energia.

Filobus. E ora?

Il CIPESS, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ha rinviato l’approvazione del contributo statale per la realizzazione del Filobus di Verona (il cui costo è al 60% a carico dello Stato e al 40% a carico del Comune).

Questa notizia inaspettata e con motivazioni ancora tutte da capire rischia di rallentare ulteriormente l’inizio dei lavori, già previsto per la primavera 2023, sovrapponendoli ai sempre più imminenti cantieri della TAV creando una situazione di caos in città.

Il Filobus è l’opera che più di ogni altra rappresenta la mala politica veronese degli ultimi 15 anni. Lavori annunciati decine di volte, cantieri aperti e poi chiusi, mezzi e percorsi cambiati più volte, nodi viabilistici lasciati in sospeso. Il tutto per un sistema di trasporto pubblico che già in molti reputano obsoleto e inutile. Ma ormai non si torna indietro.

Il Filobus non è certamente ciò che avevamo sognato come grande mezzo di trasporto per la città; è un’opera che abbiamo ereditato con molti elementi di criticità. Impietoso poi il confronto con le nostre città vicine come Padova e Brescia, città che negli stessi anni in cui a Verona si perdeva tempo, si sono realizzate metropolitane e linee tranviarie.

Ma il Filobus veronese, tuttavia, può ancora contribuire a rendere migliore la mobilità cittadina. Con i giusti accorgimenti, una buona comunicazione, tariffe favorevoli e un coordinamento con gli altri mezzi pubblici, il Filobus è ancora una soluzione valida e che merita di essere portata fino in fondo.

Per questo in pochi mesi di amministrazione abbiamo sbloccato i fondi per la realizzazione dei parcheggi scambiatori a Verona Est e in via Ca’ di Cozzi e aumentato di 1,5 milioni di Euro il capitale sociale di Amt3, società che ha in gestione la realizzazione dell’opera.

La non-decisione del CIPESS, dunque, rimette di nuovo nell’incertezza la città di Verona. Difficile non vedere in questa vicenda e nelle reazioni dei parlamentari veronesi un segnale politico che la destra manda al Sindaco Tommasi; della serie “se non tratti con noi, ti blocchiamo tutte le grandi opere”. Vedremo se sarà realmente così. Intanto il governo Meloni e i parlamentari veronesi farebbero bene a spiegare i motivi di questa scelta e a darsi una mossa nel correggerla.