Rivoluzione ciclabile a Verona

I nuovi percorsi che andranno a completare e innovare la rete ciclabile di Verona

Prosegue spedita la progettazione di 7 percorsi ciclabili che andranno a creare una rete di collegamenti su tutta la città. Parliamo di quasi 25 km di nuovi tracciati per un investimento complessivo di circa 9 milioni di euro. Sono tutti interventi che stanno concludendo la fase di progettazione e autorizzativa e che verranno effettivamente realizzati tra il 2025 e il 2026.

Si tratta dei seguenti percorsi inseriti nel Biciplan:

  1. itinerario B15 – da Grezzana a Santa Croce, costo 525.000€ e finanziato dal Comune di Verona.
  2. itinerario B09 – da Borgo Roma (via Centro) a via Battisti (scuole “Agli Angeli”), costo 1.300.000€ e finanziato con i fondi delle opere compensative della TAV.
  3. itinerario B11 – da San Michele a Castelvecchio passando per Borgo Venezia, costo 1.200.000€ e finanziato con fondi europei FESR.
  4. itinerario B12 – da San Michele a via Mefistofele, costo 870.000€ e finanziato con fondi europei FESR.
  5. itinerario B17 – da Parona a Ponte Garibaldi, costo 2.700.000€ e finanziato con fondi PNRR.
  6. itinerario B20 – da Golosine a Borgo Roma, costo 1.900.000€ e finanziato con i fondi delle opere compensative della TAV.
  7. itinerario “dei Lungadigi” – Lungadige Matteotti, Campagnola, Cangrande, costo 800.000€ e finanziato dal Comune di Verona.

Sono opere che si inseriscono pienamente nella nuova visione di mobilità che l’amministrazione Tommasi sta portando avanti dal primo giorno: 1) rafforzamento del trasporto pubblico con la realizzazione (una volta per tutte) del Filobus; 2) costruzione di percorsi ciclabili capillari, veloci e sicuri; 3) opere stradali capaci di spostare fuori dai quartieri il traffico di attraversamento (su tutte la Strada di Gronda). 

Obiettivo finale: diminuire il numero di auto in circolazione offrendo sistemi di trasporto alternativi al mezzo privato e deviare il traffico fuori dai quartieri.

Oggi stiamo vedendo perlopiù i disagi legati ai tanti cantieri, ma nel giro di qualche anno avremo finalmente una città più moderna ed europea.

In arrivo la nuova ciclabile Golosine-Borgo Roma

Il percorso della nuova ciclabile

È alle fasi finali di progettazione la pista ciclabile che partendo da Stradone Santa Lucia (all’incrocio con la ciclabile “La vecchia ferrovia”) attraversa via Po, viale dell’Industria, via Redipuglia, via Comacchio, via del Lamberti e arriva fino in via Legnago. Un percorso protetto di 3,3 km che all’altezza di via Centro si incrocia con un’altra ciclabile in fase di realizzazione, ovvero quella da Borgo Roma porta fino in centro storico.

Questo progetto, dal costo complessivo 1.900.000€ e finanziato con i fondi delle opere compensative della TAV, andrà a creare un collegamento ciclabile sicuro tra Quarta e Quinta Circoscrizione, rendendo facilmente raggiungibili in bicicletta attrattori come il polo scolastico Galilei-Einaudi, il parco San Giacomo, l’Ospedale di Borgo Roma. Andrà, inoltre, a ridisegnare l’attuale via Po, rendendola una via “di quartiere”, quindi più sicura ed esteticamente più bella.

Un’immagine di come diventerà via Po

Nel 2025 dovrebbe concludersi la fase progettuale e autorizzativa, per passare ai lavori e alla realizzazione dell’opera nel corso del 2026.

Si tratta di un’opera che si inserisce pienamente nella nuova visione di mobilità che l’amministrazione Tommasi sta portando avanti dal primo giorno: 1) rafforzamento del trasporto pubblico con la realizzazione (una volta per tutte) del Filobus; 2) costruzione di percorsi ciclabili capillari, veloci e sicuri (in totale parliamo di 7 nuovi percorsi ciclabili per un totale di 25 km e una spesa di circa 9 milioni di euro); 3) opere stradali capaci di spostare fuori dai quartieri il traffico di attraversamento (su tutte la Strada di Gronda). 

Obiettivo finale: diminuire il numero di auto in circolazione offrendo sistemi di trasporto alternativi al mezzo privato e deviare il traffico fuori dai quartieri.

Oggi stiamo vedendo perlopiù i disagi legati ai tanti cantieri, ma nel giro di qualche anno avremo finalmente una città più moderna ed europea.

Dopo 10 anni riaprono gli Scavi Scaligeri

Un’importante novità e un gran risultato in arrivo per la città di Verona. Sto parlando della riapertura degli Scavi Scaligeri, situati nell’interrato di Palazzo del Capitanio e chiusi dal 2015.

Come componente della commissione lavori pubblici ero stato in sopralluogo al cantiere degli Scavi Scaligeri lo scorso 7 maggio e già in quell’occasione si era potuto verificare l’avanzamento dei lavori e la bellezza del sito archeologico.

Sito che ha sempre ospitato e ospiterà ancora il Centro Internazionale di Fotografia. Sarà infatti riaperto a fine 2025 con una mostra fotografica dedicata agli sport invernali in occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026.

I lavori, dal costo di 2 milioni di euro, sono stati finanziati interamente dal Comune di Verona e consistono, oltre al restauro, dal nuovo ingresso dal Cortile Mercato Vecchio, da un ascensore per garantire l’accessibilità, una nuova sala riunioni e per la didattica.

Era uno degli obiettivi della nostra amministrazione e, dopo due anni di lavoro e la volontà politica di portarlo a termine, tra poco sarà una realtà e un grande ritorno per tutta la città.

News dalla Provincia

Oltre al lavoro in Comune di Verona, prosegue da quasi 9 mesi anche l’incarico come consigliere provinciale di Verona con la delega alle politiche per il lavoro.

In questo breve periodo abbiamo approvato alcune importanti delibere, in particolare il bilancio e la realizzazione di molti lavori sulle strade provinciali. Ma sarà nei prossimi mesi che dovremo affrontare temi fondamentali per lo sviluppo futuro di Verona, come il nuovo bando per il trasporto pubblico locale e le opere legate al rinnovo della concessione della A22.

In particolare sto cercando di portare all’attenzione del consiglio il tema del trasporto pubblico: ho chiesto un consiglio dedicato con i vertici ATV e ho scritto una proposta di delibera sul collegamento ferroviario tra Verona, l’aeroporto, Villafranca e Mantova; e tra l’aeroporto e il Lago di Garda. Su tutti questi argomenti vi terrò informati non appena verranno fatti passi avanti.

Per quanto riguarda la mia delega alle politiche per il lavoro, sto operando su tre direttrici:

  1. Le crisi aziendali nel veronese. In diverse zone della provincia sono esplose crisi aziendali molto preoccupanti, soprattutto nel settore metalmeccanico (altroché la ripresa industriale sbandierata dal governo Meloni!). Come Provincia ci siamo attivati aprendo un dialogo con i sindacati e con i Sindaci dei comuni interessati per cercare di salvaguardare i posti di lavoro. Mercoledì sarò a Venezia, al tavolo di crisi istituito dalla Regione, per portare il contributo della Provincia sulle crisi di Borromini e Vetrerie Riunite, fabbriche di Colognola ai Colli.
  2. Coordinamento dei patti territoriali del lavoro. Quasi tutti i comuni della Provincia si sono uniti in cinque diversi “patti territoriali del lavoro” per promuovere politiche attive del lavoro sul territorio. Questi cinque patti, insieme al Comune di Verona, alla Provincia e all’Ulss9, hanno istituito un tavolo di coordinamento con l’obiettivo di uniformare raccolta dati e servizi. In qualità di consigliere provinciale con la delega al lavoro ho assunto il ruolo di coordinatore di questo tavolo.
  3. Mettere in rete le realtà che operano sul mercato del lavoro. Obiettivo molto ambizioso, ma fondamentale che sta iniziando a piccoli passi con la condivisione di pratiche e attività promosse da diversi enti in tema di formazione e occupazione. Solo in questa maniera possiamo ottimizzare gli sforzi e dare risposte efficaci a chi cerca lavoro e a chi cerca lavoratori.

Ho cercato di esporre in estrema sintesi l’attività in Provincia, un ente che nonostante sia stato ridimensionato con la riforma Delrio ha ancora deleghe e competenze fondamentali per il territorio. Per qualsiasi dubbio o curiosità scrivetemi nei commenti o in privato.